Aggiornamento del 5 maggio 2022:
Stiamo pagando delle multe enormi alle multinazionali dei combustibili fossili. I cittadini europei potrebbero dover pagare oltre 7 miliardi di Euro alle aziende di petrolio, gas e carbone per le loro misure a favore del clima.[1][2]
- L'azienda del settore di gas e petrolio, Rockhopper, chiede 260 milioni di Euro agli italiani per aver vietato nuovi giacimenti petroliferi lungo la loro costa.
- Ascent chiede 120 milioni ai contribuenti sloveni per aver dato priorità all'ambiente anziché; al fracking del gas.
- Vattenfall ha portato in tribunale i cittadini tedeschi chiedendo 4,3 miliardi di Euro in seguito alla decisione di abbandonare il nucleare.
- E i cittadini olandesi dovranno pagare 2,4 miliardi di Euro a RWE e Uniper per aver deciso di abbandonare il carbone!
Il tempo a nostra disposizione per evitare la catastrofe climatica sta per finire. Ma le aziende dei combustibili fossili tengono in ostaggio i nostri governi, minacciando di portarli in tribunale per estorcere loro il pagamento delle multe. Stanno bloccando i nostri governi dal prendere le decisioni fondamentali per salvare il clima.
Questo pericoloso trattato sui combustibili fossili, ufficialmente chiamato "Energy Charter Treaty" più che mai obsoleto, e risale a un periodo in cui i governi negavano i rischi sul clima.[3] Eppure, le aziende dei combustibili fossili vi si aggrappano per salvare i loro sporchi profitti.
Ma salvare i profitti significa portare in tribunale i governi che osano mettere al primo posto le persone e il pianeta. E se le aziende vinceranno, i governi dovranno pagare loro i risarcimenti con i nostri soldi pubblici. Soldi pubblici che potrebbero essere usati per investimenti ecologici, istruzione e sanità, anziché continuare ad arricchire le tasche dei principali responsabili dell’inquinamento globale.
Noi stiamo guadagnando terreno nei loro confronti. L’Italia ha già ritirato la sua sottoscrizione a questo pericoloso trattato, gli europarlamentari sostengono il nostro appello, e ora tocca ai paesi membri scegliere da che parte stare. Ma affinché ciò avvenga, i ministri per l’energia devono leggere i nostri messaggi in cui spieghiamo perché la questione ci sta a cuore.