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Alla Commissione europea e ai ministri del Commercio UE e Carlo Calenda

Petizione

Le multinazionali ricorrono a tribunali per gli investimenti per poter infrangere e attaccare le leggi che tutelano l’ambiente e le persone fisiche. Le proposte che mirano a dare maggiore forza a questo sistema giudiziario parallelo dotato di una corte arbitrale al di sopra degli Stati nazionali sono alquanto allarmanti.

Ti chiediamo di fermare il progetto di un’eventuale “corte multilaterale di investimento”, di non dare il tuo consenso a investimenti e accordi di negoziazioni che passano per le corti delle multinazionali e di partecipare attivamente per fare in modo che non abbiano alcun potere legale anche su accordi esistenti.

Perché è importante?

Una nuova proposta della Commissione europea contempla la predisposizione di un sistema legale strutturato parallelo cui gli investitori si potrebbero rivolgere per far valere i loro privilegi ai danni della democrazia.

La mobilitazione contro il TTIP e il CETA in tutta Europa è cresciuta molto e si è fortificato l’intento di contrastare il formarsi di un sistema legale parallelo cui le multinazionali e gli investitori possono ricorrere per citare in giudizio i governi quando ritengono lesi i loro interessi e colpiti i profitti. Di recente circa 150.000 cittadini europei hanno partecipato a una consultazione pubblica per contrastare questi tribunali privati. Ed è per questa ragione che le grandi multinazionali stanno invertendo la tendenza e vogliono istituire su scala globale un sistema legale parallelo e ben strutturato… ma dandogli un nuovo nome. [2]

Questo sistema giudiziario parallelo differisce dalle corti tradizionali e dai sistemi di giustizia basati sulla democrazia. Ne hanno accesso solo gli investitori stranieri e spesso vi ricorrono per sfidare le leggi quando sentono minacciati i loro profitti.

Il timore di essere citati in giudizio conduce i governi a prendere decisioni con cautela quando si tratta di decisioni che potrebbero dare fastidio a qualche grossa multinazionale. Questi tribunali privati sono uno strumento delle multinazionali per forzare I governi a indebolire i loro sistemi di protezione o abbandonare pianificazioni per contemplare nuove leggi. Tutto questo avrà un prezzo e a farne le spese saranno i cittadini europei e l’ambiente.

Paesi come il Sud Africa, l’Indonesia e l’India hanno dimostrato che è possibile uscire da trattati di investimento rischiosi o interromperli, trascurando del tutto il sistema. Se la proposta di una corte globale avanzata dalla Commissione europea passasse, è probabile che si troverebbero a trascurare rilevanti proposte di cambiamento provenienti dai paesi del Sud del mondo.

Questa nuova corte aumenterebbe il potere delle multinazionali rispetto alla società civile proprio nel momento in cui è necessario il contrario. I governi del Sud del mondo stanno cercando di stabilire regole vincolanti e applicabili per le multinazionali quando si tratta di diritti umani. Invece di rafforzare i privilegi degli investitori, l'Unione europea dovrebbe sostenere questo tentativo di considerare le multinazionali responsabili delle violazioni dei diritti umani.

Riferimenti

[1] TTIP sta per Transatlantic Trade and Investment Partnership, un trattato di liberalizzazione commerciale transatlantico per modificare regolamentazioni e standard, abbattere dazi e dogane tra Europa e gli Stati Uniti. CETA sta per Comprehensive Economic and Trade Agreement, accordo economico e commerciale globale tra Unione europea e Canada.

[2] La chiamano Multilateral Investment Court, Corte Multilaterale sugli Investimenti – ovvero una corte globale attraverso cui gli investitori possono citare in giudizio i governi. Se questa proposta europea passasse, gli investitori potrebbero usare la corte come strumento per far valere trattati di investimenti già dichiarati assolutamente discordi rispetto a politiche pubbliche che mirano a proteggere l’ambiente e il cittadino. Questi tribunali privati sarebbero anche il loro asso nella manica per riuscire comunque a fare negoziati tra UE ed altri paesi, andando a scatenare ogni volta il dissenso pubblico. Sarebbe l’equivalente della Corte internazionale di giustizia, ma priva di qualsiasi forma di “giustizia” e molto distante dalle persone, vicina solo agli interessi di investitori e delle multinazionali.

In partenariato con Friends of the Earth Europe, Seattle to Brussels Network (S2B) e Campact:


“Gli italiani hanno sofferto già molto per via dei ripetuti eventi sismici. Non possiamo tollerare un altro disastro. Ma ora una multinazionale potrebbe forzarci ad autorizzare trivellazioni nel nostro mare che avrebbero conseguenze catastrofiche, con la minaccia di citare in giudizio per milioni di euro di risarcimento. Nessuna multinazionale dovrebbe avere questo potere". Rosanna Canfora, cittadina italiana, spiega così cosa sta accadendo.

Una nuova proposta della Commissione europea di istituire un sistema parallelo legale attraverso cui le multinazionali possono far causa alle democrazie potrebbe significare che casi come questi, finora isolati, diventerebbero la realtà di ogni giorno. Se i nostri ministri approvassero una simile proposta, tutti i cittadini europei dovrebbero fronteggiare molti altri casi di abusi aziendali di questo genere.

Fai già parte di un movimento di oltre 390.000 persone che hanno richiesto alla Commissione europea di fermare questa proposta: ora è il momento che il Ministro Calenda dica la sua. Siamo in tempi in cui le proteste avvengono soprattutto on line, e quindi una lettera assume maggiore rilievo. Qui troverai il kit per preparare una lettera manoscritta o prestampata in meno di 5 minuti!

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Se preferisci scrivere una lettera di tuo pugno al Ministro ti diamo alcune idee:

  • Il meccanismo disfunzionale della Risoluzione delle controversie tra investitore e Stato (ISDS) permette alle aziende e agli investitori stranieri di citare in giudizio i governi e chiedere un indennizzo se stimano di non aver guadagnato quanto speravano.
  • Si tratta di un sistema antidemocratico e ingiusto, perché mette l'interesse delle multinazionali prima di quello degli altri investitori e dei cittadini.
  • Per miglioare questo sistema la Commissione ha proposto un Tribunale multilatera degli Investimenti (MIC) che però non risolve il problema perché:

    -- Continua a permettere alle multinazionali di ingnorare il sistema giuridico nazionale.

    -- Non le obbliga a rispettare la nostra legislazione

    --Permette l'accesso solo alle imprese straniere.

  • Diverse multinazionali hanno già usato questo meccanismo per attaccare le politiche pubbliche: in Spagna una società mineraria canadese ha attaccato lo Stato dopo che delle manifestazioni popolari avevano obbligato il Governo a fermare un progetto di miniere di carbone a cielo aperto che avrebbe danneggiato il paesaggio della Galizia e causato fughe di cianuro
  • .
  • Per questo le chiedo:

    -- Che i nuovi trattati commerciali non includano la protezione degli investimenti;

    -- Che gli accordi in atto che proteggono le multinazionali e gli investitori a danno dei governi vengano abbattuti.

    -- Che gli interessi dei cittadini vengano difesi.

Questo è l'indirizzo del Ministro Carlo Calenda: Ministero dello Sviluppo Economico, Via Molise, 2, 00187 Roma. Non dimenticare di aggiungere i tuo dati personali nella parte superiore sinistra della lettera, la tua città nella parte superiore destra e in fondo il tuo nome e la tua firma.

Ti chiediamo di comunicarci se hai pensato di mandare la lettera al Ministro e se lo hai fatto veramente. Basta cliccare sul bottone qui sotto. Questa informazione per noi è molto importante per capire che impatto hanno le nostre azioni collettive: più riusciamo a raccogliere questo tipo di informazioni e più le nostre campagne saranno efficaci.

Sarebbe di grande aiuto se mandassi una foto con la tua lettera a info@wemove.eu.Il tuo impegno è quello che fa grande la nostra battaglia. Grazie di essere parte della nostra comunità!

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Quella contro i provocatori privilegi per investitori stranieri e multinazionali è una battaglia costosa e a lungo termine.

Le multinazionali ce la stanno mettendo tutta per ottenere un tribunale parallelo che assicuri loro maggiori profitti. Sarà un duro lavoro fare in modo che le voci dei comuni cittadini siano ascoltate in mezzo al clamore dei lobbisti aziendali, e avremo bisogno di alcuni attivisti esperti. Ciò comporta sostenere un ingente sforzo finanziario.

Puoi aiutarci a costruire un fondo per questa battaglia donando pochi euro a settimana? Solo agendo insieme possiamo sperare di fermare le grandi multinazionali!