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Ai Ministri dell'agricoltura degli Stati membri dell'Unione europea

Petizione

Vi invitiamo ad appoggiare un sistema agricolo sostenibile, che sia equo e sano per i produttori, i consumatori e l'ambiente, e che rispetti gli animali. È arrivato il momento che i governi mettano l’interesse pubblico davanti a quello delle grandi imprese: abbiamo urgente bisogno di una riforma radicale della politica agricola comune europea.

Lettera aperta

Egregi Ministri,

il sistema alimentare e agricolo europeo sta cadendo a pezzi. I cittadini di tutta Europa si stanno unendo per chiedere un cambiamento. Vogliamo un sistema alimentare equo, sano e buono per le persone, gli animali e il pianeta.

Ora è il momento di agire, ora che i governi di tutta l'Unione europea (Ue) stanno negoziando il futuro della politica agricola comune (PAC) dell'Ue. Verranno decise le regole che determinano il futuro dell'agricoltura e lo stanziamento di ingenti somme di denaro versate dai contribuenti (al momento circa 60 miliardi di euro l'anno).

Le norme attualmente in vigore favoriscono soprattutto l'agricoltura e la produzione alimentare industriali, accelerano il cambiamento climatico e l'aumento dell’inquinamento e causano il depauperamento della natura e la sofferenza degli animali. Le grandi aziende, principali beneficiarie di questo quadro normativo prosperano, mentre le aziende agricole su piccola scala e rispettose dell'ambiente stanno scomparendo. E le persone ne risentono: mentre il 50% della popolazione europea è in sovrappeso, si stima che 33 milioni di persone siano a rischio di malnutrizione, e 43 milioni di abitanti della Ue-28 non sono in grado di permettersi un pasto di qualità ogni due giorni.

Vi chiediamo di costruire un sistema alimentare e agricolo migliore in solidarietà con le persone e le regioni in tutta Europa. È tempo che i governi mettano l'interesse pubblico davanti all’interesse privato. Abbiamo bisogno di una riforma strutturale della PAC per creare una società migliore e più sostenibile, trascinatrice di un cambiamento che vada oltre le limitate proposte attualmente in discussione. Abbiamo bisogno di una PAC diversa.

Una PAC equa, che offra entrate giuste agli agricoltori in grado di coprire costi di produzione e condizioni di lavoro dignitose per tutti gli operatori agricoli, proprietari o salariati. Deve premiare chi intraprende una transizione verso un'agricoltura sostenibile. Deve promuovere la produzione locale rispetto alle multinazionali, minimizzare l'uso delle risorse e impedire lo sfruttamento delle persone nei paesi in via di sviluppo. Gli attuali sussidi agricoli erogati per ettaro devono essere eliminati e essere sostituiti da finanziamenti e sostegno mirati che promuovano la transizione verso una società sostenibile. La PAC non deve danneggiare le capacità di produzione alimentare dei piccoli produttori in Europa e nei paesi in via di sviluppo. Deve porre fine alle misure di distorsione della concorrenza che portano alla destabilizzazione dei mercati a livello locale, nazionale, europeo e internazionale.

Una PAC verde, che arresti la perdita di biodiversità, limiti al minimo l'uso di pesticidi, fertilizzanti e antibiotici, ponga fine all'allevamento intensivo di bestiame, riduca gli sprechi e tagli radicalmente le emissioni di gas serra. Deve promuovere un sistema alimentare e agricolo resiliente e diversificato e destinare almeno il 50% del finanziamento della PAC a misure per la protezione e promozione della natura, dell'ambiente e del clima.

Una PAC sana, che dia priorità a regimi alimentari sani, nutrienti, stagionali, locali e convenienti con frutta e verdura fresca, e renderli accessibili a tutti i cittadini. Deve sostenere i legumi e promuovere un minore consumo di carne e di miglior qualità. Deve prendersi cura delle persone, degli animali e del nostro pianeta.

Una PAC che metta al centro le persone, che utilizzi il denaro pubblico per beni pubblici. Deve servire le comunità e i consumatori, e non le multinazionali. Chiediamo che i cosiddetti piani strategici della PAC siano sviluppati in modo partecipativo, con le autorità locali e le organizzazioni della società civile. Dovrebbero tentare esplicitamente di coinvolgere gli agricoltori che sono disposti ad abbracciare la transizione verso un'agricoltura sostenibile e consentire la partecipazione dei piccoli agricoltori e delle loro organizzazioni.

Gli obiettivi di una PAC equa, verde e sana sono universali, motivo per cui chiediamo che tutti gli Stati membri si impegnino a rispettare tutto il pacchetto di obiettivi fissati dalla nuova PAC. Questi obiettivi devono essere supportati da indicatori di impatto che consentano di fissare obiettivi specifici e monitorare i risultati. Il finanziamento agli Stati membri e agli agricoltori deve essere subordinato al raggiungimento degli obiettivi.

Abbiamo bisogno di garanzie vincolanti che vietino l'uso di interventi ritenuti dannosi per l'ambiente, il benessere degli animali, i diritti e la salute dei piccoli agricoltori e dei lavoratori e che hanno effetti esterni negativi, insieme a un sistema di controllo e responsabilità vincolante e mirato. Chi infrange le regole non dovrebbe ricevere denaro pubblico!

Confidiamo e crediamo nella solidarietà europea e chiediamo ai governi di condividere il nostro entusiasmo e le nostre speranze per creare un sistema alimentare e agricolo migliore e sostenibile.


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L'agricoltura industriale uccide le api con i pesticidi, fertilizza eccessivamente i nostri campi e tortura gli animali negli allevamenti industriali. Ed è sovvenzionata ogni anno da Bruxelles con miliardi di euro!

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